Perché partire a caso quando puoi fare l'au pair!

Michela ha deciso di mollare tutto e vivere un'esperienza da au pair in Australia. Specie all'inizio, adattarsi a un nuovo mondo è stato un po' difficile, ma Michela ce l'ha fatta. Ora è persino già pronta per la sua prossima esperienza alla pari!

Michaela con i suoi bambini ospiti e le immersioni

Sono Michela, ragazza italianissima di 26 anni, e scrivo per raccontare la mia esperienza come ragazza alla pari in Australia presso una famiglia trovata grazie a AuPairWorld.

Chiedere un anno di aspettativa per partire alla volta della terra dei canguri

Dopo sette anni di lavoro in banca, decisi di chiedere un'aspettativa per provare a recuperare quegli anni universitari che ho passato lavorando in cui quindi non mi è stato possibile avere delle esperienze significative e di lunga durata all'estero. Volevo andare in Australia per diverse ragioni. Innanzitutto per un discorso linguistico, in quanto uno dei miei obbiettivi era quello di finire di imparare l'nglese. Secondo per un fattore climatico, infatti l'Australia gode in generale di un ottimo clima, sopratutto in alcune zone tropicali dove è caldo tutto l'anno (come nel Queensland dove sono stata io). Terzo perchè come ben sappiamo la terra dei canguri è l'attuale terra promessa per tutti coloro che vanno in cerca di lavoro. Non è stato facile ottenere questo anno sabbatico. E nell'attesa di una risposta da parte della banca, avevo già iniziato a mettermi all'opera.

Perché partire a caso quando puoi fare l'au pair!

Iniazialmente ho pensato di prendere e partire a caso... Poi ho pensato che, essendo la mia prima grande e lunga esperienza fuori, così lontana da casa, forse sarebbe stato meglio trovare un'altra soluzione. E così un giorno mi venne in mente "la ragazza alla pari"... Perchè non c'avevo pensato prima!?

La scoperta di AuPairWorld, il timore di non capirsi su Skype e la scelta finale

Sul web è pieno di siti di agenzie che si occupano di questo tipo di scambi, ma tutte a pagamento. Quando trovai AuPairWorld feci una grande scoperta. Mi registrai e creai il mio profilo con foto e descrizioni. La ricerca era scattata. Volevo andare a Sydney ma trovai ben presto una famiglia che mi piacque molto sebbene fosse di un'altra città. Si trattava di una famiglia di quattro persone più un cagnolino. Dopo la prima mail in cui manifestai il mio interesse, ci siamo incontrati su Skype. Ricordo che ero un po' in ansia all'idea di dover incontrare la famiglia su Skype: avevo paura di non piacergli e di non farmi capire in inglese. Invece tutto andò liscio, e nel giro di un mese (un mese di mail e altre chiamate skype) la famiglia mi confermò che ero la ragazza prescelta! Ero al settimo cielo! Mancava solo la certezza dell'aspettativa, che si fece attendere ancora un po'.

Sviluppi imprevisti e la voglia forse di restare a casa

Nel mentre trovai pure il fidanzato, quindi le cose si fecero complicate. Ero combattuta dalla voglia di partire e di restare. Ma adesso che avevo ottenuto il permesso dal lavoro non potevo più tirarmi indietro. A fine febbraio, tra tristezza, paura ed eccitazione partii per l'Australia, lasciando tutte le mie certezze, quali un lavoro a tempo indeterminato e un dolce amore nascente in Italia.

Arrivata in Australia ho passato le prime settimane a maledirmi per essere partita

Quando atterrai in Australia, di preciso a Cairns, c'era Sandy, la mamma, ad attendermi all'aereoporto. Poi nel corso della giornata ho conosciuto il resto dei membri della famiglia, ovvero John, il babbo, Ava, la bimba di 8 anni, e Willy, il cane, un barboncino tenerissimo. Non scorderò mai quei primi giorni, e quelle prime settimane difficili e infinite in cui non facevo altro che maledirmi per essere partita, e chiedermi se avessi fatto la cosa giusta.

La mia routine australiana e la sistemazione un po' particolare presso la famiglia

Poi la mia vita ha preso piede. La mattina frequentavo una scuola di inglese, con lo scopo di dare l'esame IELTS a luglio, il pomeriggio andavo a prendere la bambina a scuola e stavo con lei qualche ora nel pomeriggio, e infine la sera lavoravo in un ristorante. Ero veramene impegnatissima.

Ho scelto questa famiglia perchè l'impegno richiesto con la casa e la bambina non era eccessivo (...), ma questo mi permetteva di frequentare un corso di inglese e di lavorare. Inoltre non vivevo direttamente in famiglia ma presso una mia casetta attaccata a quella della family, così ho potuto mantenere la mia privacy e indipendenza, cosa che è risultata molto utile quando è venuto a trovarmi il mio ragazzo per tre settimane.

Una "social house" piena di amici: immersione nella cultura australiana

Devo dire che in linea generale mi sono trovata molto bene con questa famiglia con la quale ho passato anche parecchio del mio tempo libero. La loro casa, che viene definita "social house" era sempre piena di amici e questo mi ha permesso di conosere i veri abitanti dell'Australia (e non i turisti e gli studenti di passaggio come me), e di "impratichirmi" maggiormente con la lingua.

Tra la famiglia e il lavoro: gli alti e bassi di una vita da au pair particolare

Lo e la bambina abbiamo avuto dei bei momenti, ma è stata tosta con lei, perchè ha un carattere molto pigro e testardo, e quindi spesso era difficile relazionarci. All'inizio la cosa mi abbatteva, ma poi ho imparato a gestire la situazione. Per quanto riguarda il lavoro... Beh, dopo sette anni che lavoro in banca e avendo fatto solo quello, non avevo certo un CV atto a lavorare nell'hospitality. Eppure, dopo aver lasciato CV a tutti gli esercizi per una settimana, sono stata subito contattata da un ristorante. Ecco ci tengo proprio a precisare che in Australia è impossibile non lavorare. Chi dice che non si trova lavoro è perchè fondamentalmente non lo cerca.

La valigia è già pronta per la prossima esperienza alla pari ¡España allá voy!

Comunque terminati i miei cinque mesi in famiglia, ho dedicato le ultime mie due settimane alla visita di altri posti in Australia. Sono stata pure a Bali e da Bali sono tornata in Italia per un mesetto. Ora, sempre grazie a AuPairWorld, ho trovato la mia prossima famiglia in Spagna. Partenza prevista per i primi di settembre 2014. Alla prossima testimonianza della mia esperienza spagnola!